Propriamente detta leucoderma, la vitiligine è una malattia cronica della pelle che, colpendo i melanociti – le cellule che producono il pigmento melanico da cui dipende il colorito dell’incarnato – provoca la comparsa di chiazze di dimensioni variabili prive di pigmentazione. Dai contorni ben definiti e dalla forma generalmente tondeggiante (il che la diversifica ad esempio dalla iperpigmentazione), tali chiazze pressoché bianche possono assumere dimensioni diverse. La vitiligine può interessare diverse parti del corpo, e si manifesta più frequentemente su:
- dorso delle mani;
- dita;
- polsi e avambracci;
- gomiti;
- piedi ecaviglie;
- ginocchia;
- viso;
- schiena;
- torace e ascelle;
- cosce.
Argomenti trattati
Vitiligine: cos’è e come si presenta
La vitiligine può presentarsi anche nella regione inguinale e ano-genitale. In presenza di peluria nell’area interessata, i peli in genere tendono a diventare bianchi, sottili, radi e talvolta a cadere. La vitiligine colpisce allo stesso modo uomini e donne a prescindere dall’età e dall’etnia. In genere non provoca alcun tipo di problema da un punto di vista patologico.
Una patologia che non si rivela con manifestazioni dolorose o particolari sintomi. L’unico disagio riguarda la fotosensibilità. Le aree di pelle depigmentata tendono a essere più delicate e sensibili alla luce solare. Di solito la vitiligine si presenta inizialmente con un punto acromico sulla pelle, che con il tempo si ingrandisce, unendosi ad altre chiazze e formando un’unica ampia area priva di pigmentazione.
Cause della vitiligine
La scienza non ha ancora individuato con precisione quale sia la causa della comparsa della vitiligine. Si è ipotizzato che possa dipendere da:
• fattori genetici;
• cause ereditarie;
• carenze nutrizionali;
• calo delle difese immunitarie;
• forte stress psicofisico;
• fattori neuro-degenerativi.
C’è anche chi sostiene che possa trattarsi di un disturbo autoimmune, e che i melanociti verrebbero in realtà distrutti dagli anticorpi. Pare, infatti, che la vitiligine tenda a manifestarsi più frequentemente in soggetti già affetti da altre patologie autoimmuni, come celiachia, psoriasi e ipertiroidismo.
Rimedi per la Vitiligine
Come accennato, la vitiligine non provoca problemi da un punto di vista patologico, ma può avere pesanti ripercussioni a livello emotivo e psicologico, creando forte disagio, malessere, imbarazzo e stress ai soggetti colpiti. Esistono strategie terapeutiche, trattamenti specifici e terapie farmacologiche atti a favorire la repigmentazione delle chiazze e ripristinare l’aspetto originario della cute.
Dermopigmentazione
La dermopigmentazione prevede la realizzazione di una sorta di tatuaggio della tonalità della pelle sana sulle aree depigmentate. Benché non si tratti di un sistema risolutivo al 100%, la dermopigmentazione può rivelarsi estremamente utile qualora la vitiligine rappresenti un problema per il soggetto affetto.
Terapia psoraleni e UVA
La cosiddetta terapia psoraleni e UVA (PUVA) consiste nella somministrazione ambulatoriale di raggi ultravioletti e sostanze fotosensibilizzanti al fine di ristabilire la corretta funzionalità dei melanociti. Si tratta, però, di un percorso lungo, complesso, invasivo e dagli effetti collaterali non indifferenti.
Fototerapia
La fototerapia è un trattamento che si realizza con la luce o con il laser a eccimeri, in grado, però, di offrire risultati solo temporanei.
Depigmentazione
La depigmentazione è un processo che, invece di repigmentare le chiazze acromiche, prevede che si schiarisca la pelle del resto del corpo in modo permanente con uno specifico trattamento farmacologico.
Trapianti cutanei
Il trapianto cutaneo prevede che porzioni di cute sana prelevate da altre parti del corpo vengano impiantate sulle aree prive di pigmentazione.